Il meteoterrorismo

Ogni estate che si rispetti ha sempre la sua litania recitata da media e commentatori del meteo sparsi un po in ogni dove sulle emittenti televisive. Più o meno recita così: sarà l’estate più calda di sempre. Ogni anno è sempre quello più caldo. Spesso fanno passare una stagione dalle temperature piuttosto elevate come un fatto eccezionale derivato dall’inquinamento del pianeta, dal buco nell’ozono, dall’effetto serra e via dicendo. In realtà però picchi minimi o massimi nelle temperature ci sono sempre stati, ciclicamente, anche prima dell’avvento dell’industria e dell’inquinamento di massa. E sono stati , in certi casi, anche più consistenti rispetto a quelli che abbiamo visto negli ultimi anni. Eppure queste variazioni vengono spesso urlate e fatte passare come fenomeni eccezionali, quando in realtà non lo sono. Ecco, questo io lo chiamo meteoterrorismo.

Si dovrebbe cominciare a spiegare ad esempio la differenza tra tempo (metereologico) e clima: quest’ultimo viene studiato ed analizzato nelle sue variazioni su parametri temporali molto più ampi, si parla in termini di decenni, secoli. E le variazioni per quanto possa sembrare paradossale sono minime. Ad esempio si può attraverso modelli matematici calcolare la tendenza d’aumento della temperatura media della terra (che se non erro è sui 15°)  nei prossimi 100 anni (è un esempio) tenendo conto dei valori dall’inquinamento (percentuali di polveri e sostanze immesse nell’atmosfera) all’aumento della anidride carbonica (aumento dovuto anche all’impatto ambientale dannoso dovuto all’attività umana) secondo  i trend attuali. Anche un paio di gradi porterebbero a dei mutamenti anche gravi. Ed è un discorso.

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Quello meteorologico invece, che riguarda precipitazioni, temperature ecc viene analizzato su parametri temporali più brevi. Oggi non si può fare una previsione certa oltre i tre giorni. Già sulla settimana la certezza della previsione aumenta il suo valore di incertezza. Quando sento dire, come ogni anno, che questa sarà l’estate più calda mi chiedo sempre quanto di vero ci sia. Visto che poi andando a controllare ci si accorge che nel passato ci sono stati estati assai più calde.

Che ci sia una accelerazione nelle variazioni climatiche è un dato di fatto, basti pensare alla rapidità con cui si stanno sciogliendo i ghiacciai (velocità che ha preso di sopresa tutti), come lo è la possibilità che la velocità con cui riversiamo schifezze nell’aria e non solo porterà in tempi più brevi (che non vuole dire 5 o 10 anni) a situazioni permanenti in fatto di clima poco edificanti, sempre che non ci sia un inversione di tendenza. Che le temperature stagionali eccezionali, le grandinate o gli uragani siano l’annuncio del cataclisma imminente no. Magari la stagione successiva potrebbe rientrare nella norma e allora la gente penserebbe che è stata tutta una bufala non sapendo che appunto il problema semmai non è l’evento atmosferico fuori norma ma ad esempio la costante indifferenza verso azioni migliorative dal punto di vista ambientale, la quantità di polveri rilasciate quell’anno nell’ambiente e che anno dopo anno porterà a variazioni quelle si permamenti e potenzialmente drammatiche.

Allora forse sarebbe il caso di cominciare a spiegare cosa sono le une e le altre in maniera chiara e comprensibile a tutti. Sarebbe il caso di spiegare che ad esempio la tendenza ad immettere sostanze inquinanti nell’atmosfera non influirà forse in maniera tragica sulle nostre attuali esistenze nell’immediato, ma certo su quelle dei nostri nipoti e dei loro figli con magari mutazioni antropogeniche, fra 50-100 anni e che questo non può essere un alibi per scaricare il barile ai posteri, che oggi bisogna cominciare a ripensare tutto in chiave ecosostenibile pensando sopratutto al futuro che verrà agendo cominciando a lavorarci oggi nel presente, ma conoscendo situazioni e differenze. Ma per farlo bisogna capire di cosa stanno parlando. La preoccupazione è d’obbligo, l’allarmismo gettato sul bereve periodo no. Continuando di questo passo si crea solamente confusione nella gente. E la confusione non aiuta.

SEGNALO sull’argomento questo articolo: Non ha mai fatto tanto caldo come quest’anno

e il sito del National Center for Atmospheric Research

e sempre in fatto di clima segnalo sull’ultimo numero uscito di Internazionale un articolo molto interessante su James Hansen, capo del Goddard Institute for Space Studies della NASA. Articolo che, se volete, trovate riportato anche qui, sul blog del Circolo Pasolini di Pavia.

e per ultimi: United Nations Environment Programme – climate change e road to copenhagen (sul vertice che si terrà a dicembre 2009)