Cultura generale: Alea iacta est e mo son cazzi

trivial-pursuitNon conosceva i componenti dei beatles, non sapeva chi fosse il regista di pulp fiction, ignorava chi fossero i Rolling Stones. Questi sono solo alcuni degli esempi usciti fuori ieri sera mentre si chiacchierava durante la cena con mia sorella e il suo moroso. Si parlava di cultura generale. Quando ho sentito che non conosceva il Nome di Cesare (Giulio) e non sapeva attribuire a nessuno la traduzione della locuzione latina “il dado è tratto” mi son cadute le braccia. Perché passi non sapere i nomi di almeno uno dei Rolling Stones, che ci può anche stare, ma non riuscire ad attribuire quella frase mi pareva quasi impossibile. Fuori dal mondo. Questi esempi sono riconducibili ad una serata che mia sorella e il suo ragazzo hanno passato con alcuni amici. Così, per perder tempo hanno cominciato a porre domande di cultura generale e il quadro che ne è uscito mi è parso parecchio desolante. Ora, tra loro c’era gente che mai nella vita prederà meno di 28 ad un esame probabilmente, come c’era gente che presumibilmente ha preso anche dei 18 e forse meno. Per intenderci, c’era una varia umanità a stabilire la parcondicio. Ora, non conoscere Lennon ma avere stampata in mente la biografia di Marco Carta mi pare fantascientifico, troppo anche per Ridley Scott e Kubric messi assieme. Così mi sono chiesto, dal momento che si parlava di gente preparatissima sul proprio percorso di studi come di gente che non lo era per niente, quanto conti la cultura cosiddetta generale (magari è una semplificazione, qui si dondola tra cultura vera e propria e nozionismo) al giorno d’oggi? Quanto conta a livello di relazioni con le altre persone e che peso le viene dato? Io mi sono risposto che se arrivasse da me una persona preparatissima magari in giurisprudenza (faccio un esempio a caso) ma che poi rimane al buio se tiro fuori Lennon (faccio sempre l’esempio a caso) probabilmente avrei serie difficoltà a relazionarmi, ma serie serie. Forse sono troppo radicale io -se per caso capiti con me in discorso Fellini e non sai dirmi nemmeno un titolo è probabile che io e te non parleremo mai più nella vita fatta esclusione per i saluti di rito- ma certo non potrei mai intavolare un discorso solo sulla giurisprudenza. Ecco, magari una sera ci potrebbe anche stare, e non conoscendo la materia ne approfitterei quanto meno per assimilare qualche nozione basilare. Ma poi? Il fatto che molta gente, questo riportato è solo un esempio come ce ne sono tanti, sia settata solo sulle novità da “reality” del momento e sappia dirti magari tutto il cast di Amici ma poi non sia in grado di dirti cosa siano le rinnovabili, a cosa serva un referendum, chi sia stato Moro (è capitato anche questo) o appunto ignori completamente l’esistenza di un personaggio chiamato Lennon senza tirare in ballo la capitale della Mongolia, spina nel fianco della cultura generale e del nozionismo (Ulaanbaatar), o la temperatura rettale dell’orso giocoliere (che a dire il vero ignoro, anche se dovrebbe essere sui 39 gradi) mi fa pensare che davvero il dado sia stato ormai lanciato e che sia davvero difficile tornare indietro.

5 thoughts on “Cultura generale: Alea iacta est e mo son cazzi

  1. Devi pensare che la cultura generale dovrebbe dartela le scuole medie (inferiori e superiori) ed è il problema della scuola italiana, con buona pace di tutti quelli che la difendono, te incluso 🙂
    un abbraccio
    wolly

  2. Se dovessi beccare una persona che sa tutto su Marco Carta e non sa nulla sui Rolling Stone, prendo e me ne vado. Sai dove? A parlare con Contepaz83 che è sempre una soddisfazione.

    Ps, ignono che faccia abbia quel tal Costantino che andava di moda tempo fa, ero fuori patria e sono fiera di essermelo perso.

    Un bacione Conte, fatti sentire via skype ogni tanto!

  3. io credo che per uno che alle medie diceva che da grande avrebbe fato il bergamino (mungitore nel nostro dialetto) e che quindi storia non l’avrebbe mai studiata, possa anche passare non conoscere giulio cesare o john lennon, ma di sicuro non conosce marco carta, voglio dire, peggio per li, ma sono scelte
    impossibile invece per chi si laurea col massimo dei voti in qualche università fuffa o semi-fuffa, o anche seria, non avere certe nozioni di cultura generale
    per questi io ritengo che sia anche impensabile non sapere scrivere, eppure sai quand’è stato che una persona per la prima volta mi ha insegnato a scrivere un tema in maniera corretta? in quarta liceo, ti rendi conto?!? per questo posso pensare che per tutti gli anni precedenti la frase detta da wolly sia verità
    certo, non dipende solo da quello, nell’era del reality e della cultura-spazzatura ci si può aspettare di tutto…

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