Arriva Italo, l’alta velocità di Montezemolo. Ma a noi servono i treni pendolari

Oggi è stato presentato Italo, l’alta velocità di NTV SpA di cui Luca Cordero di Montezemolo è presidente, e la sua offerta tariffaria (qui vi rimando all’articolo del Post che spiega bene i prezzi). L’obbiettivo e certamente quello di entrare in competizione sul mercato con il servizio Frecciarossa di Trenitalia anche se durante la presentazione è stato detto che NTV con il suo Italo guarderà a se stessa e al rapporto con il viaggiatore più che alla concorrenza. Staremo a vedere. Detto questo, per quanto riguarda l’aspetto dei servizi è stato confermato un accordo con Alpitour che si svilupperà attraverso un portale specifico attraverso il quale sarà possibile organizzare non solo il viaggio ma anche le attività turistiche (banalizzando con un esempio: viaggio + albergo + mostra). Inoltre c’è anche l’accordo con Medusa per la proiezione dei suoi film di catalogo sulla carrozza cinema, di cui i Treni Italo sono dotati. In futuro invece, se ho ben capito, sempre in accordo con Medusa, saranno trasmesse prime visioni in contemporanea con la distribuzione nelle sale. Ovviamente in questo caso si è parlato di un supplemento, una sorta di biglietto cinematografico. Tutto molto bello, soprattutto se l’offerta prezzi porterà ad una concorrenza e quindi ad un abbassamento generale degli stessi sulle tratte alta velocità (qui le tratte di Italo). Ora però torniamo con i piedi per terra e sempre rimanendo in tema ferroviario ricordiamo che ieri in Val Susa sono cominciati gli espropri temporanei per l’allargamento del cantiere No Tav, mentre sempre di ieri, come riportava il blog dei Cassintegrati la voce (questa buona pare, anche se manca la conferma) del reintegro dei lavoratori del servizio treni notte che da mesi in segno di protesta occupavano la torre lungo il binario 21 della stazione centrale di Milano. Già, perché a volte le esigenze di mercato non sono esattamente compatibili con quelle dei viaggiatori e dei lavoratori del trasporto ferroviario. Ora in sintesi abbiamo due offerte per l’alta velocità, freccia rossa di Trenitalia da una parte e Italo di NTV SpA. dall’altra. Peccato che nel mezzo manchi tutta quell’offerta che si rivolge alle fasce medio basse e all’utenza pendolare sacrificata sull’altare dell’alta velocità. Treni diretti che un tempo esistevano ma ora sono spariti, lasciando spazio a tombole del viaggio con anche quattro cambi che per infilarli tutti e poter urlare quaterna devi pregare il santo dei viaggiatori, San Stronzo da ritardo.  Treni pendolari tagliati, fatiscenti e stracolmi. Un paese civile prima pensa al trasporto di base e poi a quello di lusso. Il punto secondo me è uno: in un paese già con i suoi problemi dovresti (anche se è un diritto) favorire prima quella mobilità lavorativa e poi pensare ai viaggi su poltrone autoriscaldanti con hostess che ti versano camparini mentre guardi l’ultimo film di aldo giovanni e giacomo.